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Illuminista, laico, libertario. Testimone fino al sacrificio di sé dei valori di libertà e giustizia che come avvocato propugnava nel foro, Francesco Mario Pagano finì per pagare con la vita la sua lotta contro il regime tirannico dei Borboni. Giurista lucido e finissimo, l'opera qui riproposta - che delinea il progetto per un rinnovato processo criminale - conserva una straordinaria modernità: necessità del processo e della citazione dell'imputato, corretta e tempestiva contestazione dell'accusa, sacralità della difesa, supremazia della legge e limiti ferrei alla discrezionalità del giudice, esame incrociato dei testimoni, abolizione della tortura, libertà provvisoria, umanità della pena, vivibilità del carcere: un classico del pensiero processualpenalistico, ancora in grado di affascinare il giurista di oggi.